Di Rosaria – Il Monte di Procida offre un panorama di straordinaria bellezza: la vista si distende da Procida a Ischia, da Capri al Vesuvio, fino a perdersi nell’orizzonte… ti ritrovi in un sogno, tra il cielo e il mare di uno scenario fiabesco.
Famoso è il suo piccolo porto e la sua spiaggia, che regala una veduta da cartolina, si tratta di Acquamorta un luogo che, oltre ad aver avuto la funzione di permettere gli spostamenti delle flotte cumano-siracusane, è la culla di una antica leggenda poco conosciuta. Ed ora ve la racconterò.
Si narra che, ai tempi al Monte di Procida c’era un ricco signore di nome Cosimo, proprietario di un terreno proprio sopra il costone. Quando andava a controllare il suo possedimento, capitava che portasse con sé anche l’unica figlia femmina, una giovane di nome Acqua.
Un giorno Acqua, approfittando di un momento di distrazione del padre, si recò in spiaggia da sola per fare un bagno. Tra un tuffo e l’altro, la ragazza si era spinta troppo al largo. Un’onda la trascinò sott’acqua facendola quasi annegare, ma improvvisamente una forza inaspettata la riportò in superficie. Quando rinvenne si ritrovò in una piccola barchetta con Giosuè, un giovane pescatore di Procida che, l’aveva vista annegare.
E così i due si conobbero raccontandosi, ma giunti a riva si dovettero salutare. Ogni giorno, alla stessa ora, Acqua andava in spiaggia, e appena vedeva la barchetta di Giosuè, alzava il braccio e lo salutava e lui ricambiava.
Un giorno la barca di Giosuè non arrivò, e Acqua apprese la notizia che a Procida alcuni pescatori, sorpresi dalla tempesta, non avevano fatto più ritorno. Acqua attese per diverso tempo la barca di Giosuè, non vedendola più arrivare, si avviò verso il mare senza fare più ritorno.
E da allora quel posto venne chiamato Acquamorta.
Ed il mare, ancora oggi conserva il ricordo di un amore che non ebbe mai l’occasione di compiersi.