Di Rosaria – Tra Lucrino e il sito archeologico di Cuma, sorge un’oasi naturalistica dalle affascinanti caratteristiche: il Lago d’Averno.
Immerso nel cuore dei Campi Flegrei e di natura vulcanica, è divenuto nel corso degli anni un grande specchio d’acqua naturale lungo 4 chilometri e circondato da una ricca vegetazione tipica della macchia mediterranea.
Con il suo suggestivo e inquieto paesaggio, ha ispirato per secoli poeti e scrittori.
Già gli antichi videro nella natura inquieta del lago una simbologia particolare, al punto da identificare quel luogo come l’ingresso al “regno dei morti”. Pare anche che nella Divina Commedia, la “porta dell’inferno” attraverso la quale Dante raggiunge gli inferi, si sia ispirata proprio al Lago d’Averno.
Numerosi sono i racconti mitologici lo vedono come ambientazione di avvenimenti nefasti: nell’Eneide di Virgilio, l’eroe Enea si reca al Lago, per incontrare suo padre Anchise, dove per ben tre volte l’eroe tentò invano di abbracciare il padre, ma egli essendo solo “un Ombra dolente” gli sfuggì tra le mani come un vento leggero.
In tempi ancor più remoti, le sue acque furono identificate come teatro della battaglia tra Zeus e i Titani.
Nonostante gli eventi mitologici e le leggende che avvolgono questo luogo, camminando lungo le sue sponde, si è avvolti da un senso di pace, appartenenza e stupore.
Mentre si passeggia, si è immersi totalmente nella natura, vivendo un’esperienza sensoriale catartica: il suono delle diverse specie di uccelli, quell’odore forte di stagno e di erbe, e gli occhi ricolmi di una bellezza insolita.
Improvvisamente ci si imbatte dinanzi al tempio di Apollo, che sta lì a sorvegliare il Lago e si lascia ammirare.
Se volete intraprendere un viaggio nella mitologia dove passeggiare liberamente scoprendo scorci bellissimi, trascorrere qualche ora lontani dal caos cittadino, leggere un libro seduti su una panchina lungo il lago o, per i più sportivi, fare jogging, il Lago d’Averno è il luogo giusto.
Per una volta, provate ad abbandonare il vostro “inferno”; spostate lo sguardo… e godetevi il “paradiso” che la natura ci offre.