Di Fabio – Scoperta sensazionale è stata fatta a Pompei, differente da quelle avvenute fino a questo momento: si tratta di una nuova tomba “alquanto particolare”, ad annunciarlo Gabriel Zuchtriegel e Llorenç Alapont dell’Università di Valencia.
La struttura della tomba è molto particolare: si presenta a recinto, con una facciata decorata da piante verdi su fondo blu e una camera per l’inumazione in un periodo in cui nella città i corpi degli adulti venivano solitamente cremati. Ma anche un’iscrizione marmorea dalla quale arriva la prima conferma che nei teatri della colonia romana, almeno negli ultimi decenni prima dell’eruzione del 79 d.C, si recitava pure in lingua greca.
La tomba apparteneva a Marcus Venerius Secundio, uno schiavo pubblico e custode del tempio di Venere. Una volta liberato, aveva poi raggiunto un certo status, come emergerebbe non solo dalla tomba piuttosto monumentale, ma anche dall’iscrizione: oltre a diventare Augustale, ovvero membro del collegio di sacerdoti dediti al culto imperiale, come ricorda l’epigrafe, diede ludi greci e latini per la durata di quattro giorni. «”Ludi graeci” è da intendere come spettacoli in lingua greca – commenta il direttore del Parco di Pompei, Gabriel Zuchtriegel – ed è la prima testimonianza certa di esibizioni a Pompei in lingua ellenica. Abbiamo qui un’altra tessera di un grande mosaico, ovvero la Pompei multietnica della prima età imperiale, dove accanto al latino è attestato il greco, all’epoca la lingua franca del Mediterraneo orientale. Che si organizzassero anche spettacoli in greco è prova del clima culturale vivace e aperto che caratterizzava l’antica Pompei».