Cultura

Napoli ed il suo sottosuolo: un “pozzo di San Patrizio”

Un vero e proprio tesoro sotto la città!

Di Fabio – Molti di noi napoletani spesso, camminando per la città ed imbattendoci negli ultimi cantieri ancora aperti della metropolitana (Piazza Municipio e Piazza Nicola Amore), ci siamo chiesti “Quando apriranno queste benedette stazioni?” e ci viene in mente una battuta dell’attore napoletano Alessandro Siani, “Ma la metropolitana la stanno facendo o la stanno cercando?”.

La risposta è che nel sottosuolo di Napoli si racchiude una storia più che millenaria: durante gli scavi della metropolitana di Napoli, infatti, sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici attribuibili all’epoca preistorica, greca, romana, bizantina, medievale e aragonese. Il ritrovamento di questi reperti ne ha ritardato l’esecuzione dei lavori e, in alcuni casi, riprogettazione delle stazioni.

A Piazza Municipio vi è un vero e proprio “pozzo di San Patrizio”! In quasi 20 anni di cantiere vi sono stati trovati migliaia di reperti: nel 2003 viene scoperta una barca lunga dieci metri, risalente al II secolo d.C.; il 6 gennaio 2004 viene portato alla luce il porto romano, 3,5 metri sotto il livello del mare e 13 metri sotto il piano di calpestio. Nel giro di 2 anni furono scoperte in totale 4 natanti di epoca romana, che fanno presupporre in quel luogo l’antico porto della Neapolis. Altri reperti sono anche di epoca angioina con i ritrovamenti degli antichi torrioni, muri di cinta e basamenti dell’omonimo castello.

Un altro “pozzo di San Patrizio” è anche quella dove è ubicata la stazione Duomo (di prossima apertura), di Piazza Nicola Amore. Lì il 15 gennaio 2004 è emerso un tratto di pavimento che i tecnici ritengono sia quello dell’ingresso dell’antico Gymnasium (un tempio utilizzato dai giovani sia come palestra sia come luogo dove ascoltare filosofi e poeti). Nel corso dei lavori è infine emerso buona parte del tempio che ha portato così ad una modifica del progetto della stazione, che prevede una grossa cupola in vetro: ciò permetterà di ammirare questo ritrovamento storico anche dall’esterno della stazione.

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