Il Napoli di Luciano Spalletti è stato l’indiscusso protagonista della prima parte della Serie A, ha ottenuto il titolo di campione d’inverno e non sembra conoscere battute d’arresto. Le grandi prestazioni ed il gioco spumeggiante partenopeo non si sono viste solo in campo nostrano ma hanno anche varcato i confini nazionali. La grande vittoria con il Liverpool (4 a 1) e la valanga di reti contro l’Ajax (6 a 1) nella fase a gironi ne sono solo un esempio: grandi sfide che hanno permesso agli azzurri di qualificarsi come primi del gruppo A e approdare così agli ottavi di finale della massima competizione europea.
Nessuno ad inizio campionato avrebbe ipotizzato un simile rendimento per gli azzurri, a maggior ragione dopo le partenze illustri di Insigne, Mertens e Koulibaly, colonne portanti della difesa e del reparto offensivo dei partenopei. Il mercato estivo ha però saputo apportare le corrette contromisure mettendo a segno acquisti che si sono rivelati essere perfetti per il gioco di Spalletti. Sono in molti ad essersi ritagliati un ruolo importante nella rosa del Napoli, che si tratti di titolari (come nel caso di Kim) oppure di innesti dalla panchina (come per Simeone o Raspadori). Il difensore coreano è arrivato per una cifra poco superiore ai 18 milioni di euro ed ora è già valutato 35 milioni, cifra destinata ad aumentare se terrà su questi livelli le proprie prestazioni. Fino ad ora è stato impiegato come titolare quasi sempre dal tecnico Spalletti, dimostrando una grande affidabilità. Su tutti però sembrano spiccare due elementi che si ergono a veri uomini chiave per il sistema di gioco napoletano: si tratta di Osimhen e Lobotka.
L’attaccante nigeriano è fondamentale per andare ad aprire varchi nelle difese avversarie, così da dare la possibilità agli altri incursori del vasto reparto offensivo partenopeo di rendersi pericolosi. Non secondario, inoltre, il suo essere andato già in doppia cifra in campionato, divenendo capocannoniere della squadra. Lobotka invece si può ritenere come il vero metronomo degli azzurri: il play perfetto, colui che detta le geometrie ed i tempi di gioco in mezzo al campo. Il tecnico di Certaldo si dimostra essere uno specialista nel formare questo tipo di giocatori, in passato ci era già riuscito con interpreti quali Pizarro, Pjanic e Brozovic. Il centrocampista slovacco 28enne, età che coincide con la piena maturità calcistica, ha una percentuale di passaggi riuscita elevatissima in Serie A, pari al 94.1%.
Grazie ad una continuità di forma praticamente perfetta della squadra di Spalletti, il primo posto è saldamente conquistato ed i punti di vantaggio sulle inseguitrici iniziano ad essere tanti. Come se ciò non bastasse, la recente sentenza giudiziaria ha inflitto 15 punti di penalizzazione alla Juventus, ritenuta secondo le quote sulla conquista dello Scudetto una delle possibili rivali per l’ambito titolo. In passato uno dei limiti della squadra partenopea riguardava la profondità della rosa, elemento su cui proprio i bianconeri riuscivano a primeggiare. Ad oggi ciò non sembra più essere vero ed il Napoli ha saputo creare un gruppo quasi interscambiabile. In modo particolare, ciò vale per il reparto offensivo dove non manca mai la scelta per il tecnico toscano: oltre a Osimhen, ci sono Lozano, Politano, Raspadori, Simeone e soprattutto Kvaratskhelia. Il georgiano è arrivato da semi sconosciuto in Serie A ma è bastata una stagione per far salire il suo valore di mercato fino ai 60 milioni di euro.