Di Fabio – Ha solo 23 anni, umile e venuto dal nulla, dal rione Gescal di Secondigliano, area Nord di Napoli, Emanuele Palumbo, in arte Geolier si appresta a salire sul palco dell’Ariston per la prima volta in vita sua. E’ considerato il nuovo re di Napoli, perché nessun altro, al pari di questo giovanissimo artista è riuscito a riabilitare a suon di rime rap l’immagine della nostra città, Napoli.
Chi è Geolier? La storia
Un miliardo di streaming e 42 dischi di platino hanno convinto del suo talento anche i più scettici. E i suoi inizi – le strade di Secondigliano, dove è cresciuto – l’hanno reso credibile anche ai giovani che, come lui, sono assetati di rivalsa e di genuinità.
La musica era il suo obiettivo, ma senza santi in paradiso, un giovane ragazzo di Secondigliano deve armarsi di tanta pazienza. Così ha cominciato facendo l’operaio, finché tenere nascosto il suo talento è risultato impossibile. Così il suo barbiere – che faceva sì un altro mestiere, ma un po’ di fiuto ha dimostrato di avercelo – nel 2018 ha finanziato il suo primo singolo, P Secondigliano, che l’ha subito fatto esplodere YouTube: in soli due mesi il video del brano ha superato oltre 5 milioni di visualizzazioni.
«La verità è che il mio scopo è sempre stato riuscire a vivere di musica. Di strada ne ho vista tanta, già a nove anni mi occupavo di sistemare i lampadari. La musica è stata la mia bolla, la possibilità di creare un futuro per me e per le persone che non l’avevano».
La canzone I p’ me, tu p’ te di Geolier
“Quando Amadeus mi ha concesso di cantare in napoletano sono corso in studio a lavorarci”. È un pezzo d’amore che parla del «rispetto che si prova per l’altro anche quando ci si lascia, il titolo significa “io per la mia strada e tu per la tua”. Vuole rappresentare ciò che si deve al partner quando non c’è più l’amore e non deve andare avanti per inerzia, per abitudine, dopo la separazione»