Curiosità

Giornata Internazionale del Caffè

Non rinunciate mai a Na Tazzulella'e Cafè!

Di Giovanna – Ogni 1 ottobre si celebra la “Giornata internazionale del caffè” (International Coffee Day). Il caffè è la bevanda più bevuta al mondo. Alcune fonti indicano che il termine derivi dalla parola araba “qahwa” che significa più o meno “bevanda con effetti stimolanti”. In Turchia la parola venne poi trasformata in “kahve”, per indicare più specificatamente proprio il caffè. La seconda teoria etimologica viene invece dall’Etiopia, stato della regione “Caffa” in cui cresce la pianta più diffusa di caffè.

Ci sono moltissimi modi di preparare e consumare il caffè. Tra le tipologie più diffuse abbiamo il nostro espresso, il ristretto, il lungo, il decaffeinato, il macchiato e il corretto. La prima città Europea ad apprezzare il caffè fu Vienna. Il caffè a Napoli si diffuse nel 1768 grazie a Maria Carolina D’Asburgo, figlia di Maria Teresa, che sposò re Ferdinando IV di Borbone nel 1768. A Napoli è un vero rituale, quasi sacro, un istituzione legato alla cultura Napoletana e della napoletanità. È simbolo di convivialità, amicizia. Il caffè divenne una bevanda pregiata che ai tempi era riservato solamente all’alta borghesia di Napoli.

Ma come veniva preparato il caffè?

Inizialmente veniva utilizzato il metodo, turco, Ma successivamente il tecnico Francese Morize brevettó tra il 1817 e 1819 la cuccumella, la caffettiera Napoletana. La “Cuccuma” in Napoletano significa infatti contenitore in rame / terracotta. Morize introdusse la bevanda anche nella cultura popolare. Il caffè ha iniziato a diffondersi per le strade della città grazie ai caffettieri ambulanti, fornivano il caffè ai cittadini più frettolosi. Nel 1900, poi, si passò all’adozione della “macchina per espresso” così nacque l’espresso napoletano. Quante volte abbiamo sentito dire:”Prendiamoci un caffè?” È l’invito più frequente come diceva il grande Luciano De Crescenzo: “Il caffè è una scusa, una scusa per dire a un amico che gli vuoi bene.” È un modo per relazionarsi, per passare un po’ di tempo con amici, che non vediamo da tempo o semplicemente concedersi una pausa al lavoro.

Come si beve il caffè a Napoli?

IL Caffè per essere buono deve avere le tre C, «Comme Cazzo Coce!». Il caffè si beve rigorosamente amaro, in una piccola tazzina (a tazzulella) di porcellana bollente, servito con un bicchiere d’acqua. È buona regola bere l’acqua prima di consumare l’espresso e non dopo… Per non annullare l’aroma del caffè. Va assaporato e bevuto con calma. Il caffè Napoletano è stato spesso protagonista del teatro, musica e cinema. Eduardo De Filippo diceva: “Io, per esempio, a tutto rinuncerei tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno che uno si è fatta dopo mangiato. E me la devo fare io stesso, con mani”.

Eduardo De Filippo affacciato al balcone nella commedia “Questi Fantasmi”

Totò ne ha parlato in tanti film. In La banda degli onesti spiegò la famosa metafora del caffè senza zucchero a Peppino De Filippo.

Murales nel quartiere Sanità raffigurante Totò e Peppino De Filippo nel film “La banda degli onesti”

Una delle più tipiche tradizioni Napoletane è quella del: caffè sospeso. Un’ usanza, un gesto nobile, nata nel quartiere Sanità. Consiste nel lasciare un caffè pagato ai meno fortunati.Un gesto che scalda il cuore, perché il caffè non va negato a nessuno. Napoli insieme ad altre città propongono l’espresso napoletano per la candidatura al riconoscimento dell’Unesco. Non rinunciate mai a Na Tazzulella’e Cafè!

Giovanna Totaro 🌷

Mi chiamo Giovanna, sono di origini pugliese ed ho cuore napoletano. Perchè? Sono venuta da turista in questa città e me ne sono innamorata dal primo giorno! Ho la passione per la scrittura e soprattutto parlare di questa fantastica città dagli occhi di turista.

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Un commento

  1. Bravissima ben detto!
    Da napoletana DOC ogni mattina non rinuncio mai ad una bella tazza di caffè 😍
    Complimenti per l’articolo!😉

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